Nel mercato libero dell’energia, cambiare fornitore di luce e gas è diventata un’operazione frequente. Ma cosa succede se ci si pente subito dopo aver firmato un contratto? E quali sono i diritti del consumatore quando decide di interrompere la fornitura? Due strumenti giuridici tutelano l’utente: il diritto di recesso e il diritto di ripensamento. Simili nel nome, ma diversi nelle modalità e nei tempi.
Diritto di ripensamento: 14 giorni per cambiare idea
Previsto dal Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005), il diritto di ripensamento consente al cliente di annullare un contratto di fornitura entro 14 giorni dalla sottoscrizione, senza dover fornire motivazioni né sostenere costi. Questa tutela si applica esclusivamente ai contratti stipulati a distanza (online, per telefono) o fuori dai locali commerciali (fiere, porta a porta).
Il termine decorre dal momento in cui il cliente riceve la conferma del contratto firmata dal fornitore, spesso via email. Superati i 14 giorni, il contratto diventa vincolante. Per esercitare il ripensamento, è necessario inviare una comunicazione scritta — via PEC, raccomandata A/R o fax — utilizzando il modulo fornito dal gestore.
Diritto di Recesso: libertà di cambiare fornitore
Il diritto di recesso, invece, può essere esercitato in qualsiasi momento, anche oltre i 14 giorni, e riguarda la possibilità di interrompere la fornitura attiva. Il cliente può recedere per:
– Passare a un nuovo operatore
– Terminare del tutto il servizio (ad esempio, in caso di trasloco)
In genere, non sono previste penali né costi di chiusura, salvo nei contratti con prezzo fisso o vincolo di durata, dove potrebbero esserci penali per recesso anticipato. In caso di cambio fornitore, è il nuovo gestore a occuparsi del passaggio. Per la chiusura definitiva, basta inviare disdetta al fornitore e attendere i tempi tecnici.
Consapevolezza e tutela del consumatore
Con l’aumento delle offerte sul mercato, conoscere i propri diritti è fondamentale per evitare sorprese. Il recesso e il ripensamento sono strumenti pensati per tutelare il consumatore, soprattutto quando la firma avviene lontano dai canali tradizionali. La chiave è agire nei tempi giusti e con le modalità corrette.