Nell’era degli e-book e delle chat di gruppo, parlare di biblioteche condominiali può sembrare anacronistico. Eppure, proprio oggi, il bisogno di luoghi fisici dove incontrarsi e condividere cultura è più vivo che mai. Le biblioteche condominiali stanno diventando veri e propri presìdi di comunità, capaci di trasformare spazi comuni in centri di scambio, relazione e cittadinanza attiva.
Secondo il Sistema Bibliotecario di Milano, sono già 37 le biblioteche di condominio e prossimità aperte al pubblico, nate dalla collaborazione tra cittadini e associazioni locali. Un fenomeno in crescita, che si inserisce nel più ampio movimento della “cultura di prossimità”.
Perché una biblioteca condominiale oggi ha senso
– Spazio fisico, relazioni reali: in un mondo iperconnesso, la biblioteca diventa un luogo tangibile dove rompere l’isolamento digitale.
– Economia circolare: dare nuova vita ai libri già letti è un gesto sostenibile, che riduce sprechi e promuove il riuso.
– Valore simbolico: un libro che passa di mano in mano racconta una storia collettiva, impossibile da replicare in formato digitale.
– Accessibilità: anziani e bambini spesso preferiscono il cartaceo, più immediato e familiare.
– Integrazione digitale: strumenti semplici come gruppi WhatsApp, fogli Google o QR code sugli scaffali permettono di gestire prestiti e recensioni in modo smart.
Come avviare una biblioteca condominiale in 5 mosse
1. Individua lo spazio giusto e coinvolgi i vicini
Androne, ex portineria o sala comune: l’importante è che sia accessibile e condiviso. A Milano, una portineria è stata riconvertita in biblioteca grazie al voto della maggioranza condominiale. A Reggio Emilia, una sala comune è diventata uno spazio arredato e subito frequentato.
2. Raccogli libri e arredi essenziali
A Crotone, un’associazione ha avviato una free library nell’androne. In altri casi, scaffali, divani e luci hanno reso lo spazio accogliente e funzionale.
3. Stabilisci regole chiare e una vita programmata
Nessuna burocrazia: basta informare l’assemblea se non si cambia la destinazione d’uso. Eventi, letture condivise e avvisi nel gruppo condominiale aiutano a mantenere viva l’iniziativa.
4. Valorizza il ruolo sociale della cultura condivisa
Le biblioteche condominiali diventano “piazze del sapere”, riducendo tensioni e rafforzando il senso di appartenenza. A Milano, progetti pilota hanno dimostrato l’efficacia di questi spazi nel migliorare la convivenza.
5. Ispirati a esperienze reali e tecnologie smart
In Italia, il progetto “Biblio in Condominio” ha già coinvolto oltre 300 edifici, con app che permettono di consultare titoli, prenotare libri e guadagnare badge con logiche di gamification. Un modo innovativo per coinvolgere anche i più giovani⁽¹⁾.
Consigli pratici per partire con il piede giusto
– Discuti la proposta in assemblea e informa tutti i condomini.
– Non serve una delibera formale se lo spazio non cambia destinazione d’uso.
– Se il regolamento interno vieta modifiche, serve l’unanimità per cambiarlo.
Il condominio come comunità culturale
Che si tratti di leggere un libro insieme o condividere un tavolo da lavoro, l’obiettivo è uno solo: rendere il condominio più vivo, accogliente e sostenibile. Una biblioteca condominiale non è solo uno scaffale di libri, ma un gesto di fiducia, apertura e cura reciproca. E forse, il primo passo verso una nuova idea di vicinato.