La gestione dei rifiuti urbani è un servizio pubblico essenziale, e il Comune ha il compito di organizzarla nel rispetto della sicurezza e della salute dei cittadini. Ma questo non significa che possa collocare i bidoni ovunque, senza seguire determinate regole e senza tener conto dell’impatto che possono avere su chi vive o lavora nelle vicinanze.
Le regole per il posizionamento dei bidoni
I cassonetti devono essere collocati in modo da non arrecare pregiudizio agli abitanti e da garantire la sicurezza del traffico e il decoro urbano.
Due norme nazionali aiutano a delineare i limiti:
– Art. 844 del Codice Civile – Protegge i cittadini da odori, rumori e altri disturbi che superano la soglia della normale tollerabilità. Se le esalazioni diventano persistenti e insopportabili, il Comune è tenuto a spostare i cassonetti.
– Art. 68 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada – Stabilisce che i cassonetti non possono essere posizionati sulla carreggiata e non devono intralciare la circolazione.
Queste disposizioni garantiscono una tutela generale, ma ogni Comune ha il proprio regolamento locale, che può prevedere distanze minime da abitazioni, negozi o scuole, oltre a criteri per la scelta delle aree di posizionamento.
Quando è possibile contestare la decisione del Comune
Ci si può opporre alla collocazione dei bidoni se si dimostra che la scelta:
– Viola il regolamento comunale – Bisogna verificare se esistono norme locali sulle distanze minime o sulle modalità di posizionamento. Se il Comune non le ha rispettate, si può contestare la decisione.
– Causa un grave pregiudizio – Anche se la posizione rispetta le regole, è possibile chiedere un intervento se ci sono:
– Odori insopportabili che penetrano in casa o nel negozio.
– Presenza di insetti, ratti o animali randagi attratti dai rifiuti.
– Rumore eccessivo durante lo svuotamento, soprattutto nelle ore notturne.
– Ostacoli all’accesso della proprietà, come un ingresso bloccato o un passo carrabile inutilizzabile.
– Degrado visivo particolarmente impattante, che rovina il decoro urbano.
Se il posizionamento sembra irragionevole o immotivato, è possibile contestare la scelta, soprattutto se il Comune non ha effettuato un’adeguata istruttoria, valutando alternative meno invasive.
Come verificare il regolamento del Comune
Per capire se la posizione dei bidoni è legittima, è dunque necessario consultare il Regolamento Comunale, che è recuperabile:
– Sul sito ufficiale del Comune, nella sezione “Atti e Regolamenti”.
– Chiedendone copia all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) o all’Ufficio Ambiente.
Quindi, è fondamentale valutare i capitoli sulla gestione dei rifiuti urbani, il posizionamento dei contenitori e le distanze minime da edifici e attività commerciali.
Se il Comune non ha previsto distanze minime, si può comunque contestare la scelta se si dimostra un disagio oggettivo e superiore alla normale tollerabilità, con prove come:
– Fotografie dello stato di degrado.
– Video o registrazioni degli odori, del rumore e della presenza di insetti o ratti.
– Testimonianze dei residenti o commercianti della zona.
– Relazioni sanitarie che dimostrano un rischio per la salute.
Conclusione
Il posizionamento dei bidoni non è un dettaglio trascurabile, perché può incidere sulla qualità della vita, sull’igiene pubblica e persino sulla sicurezza stradale. Se il Comune ha collocato i cassonetti in modo problematico, hai il diritto di chiedere una revisione della scelta, soprattutto se viola regolamenti locali o crea un disagio evidente.
Il primo passo è verificare le norme, poi raccogliere prove e segnalare il problema agli uffici competenti. Non si tratta solo di una questione estetica, ma di garantire la vivibilità degli spazi urbani per tutti.