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In Europa gli affitti continuano a crescere

  • Redazione
  • 14 aprile 2025
indagine affitti

In Europa, gli affitti continuano a crescere
I prezzi degli affitti degli appartamenti sono aumentati del 3,6% rispetto all’anno precedente e gli inquilini hanno rivisto al rialzo le loro aspettative di spesa del 9,3%.
● Il divario tra i prezzi di mercato e le aspettative di spesa degli inquilini si è quindi ridotto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 273 a 233 euro
● Anche in Italia il divario diminuisce, pur rimanendo sopra la media europea: 400 per Roma, quasi 300 per Milano e Bologna e 200 per Torino e Firenze

HousingAnywhere, la maggiore piattaforma europea di affitti a medio termine, ha condiviso i risultati principali del suo Rent Gap Monitor per il quarto trimestre del 2024, analizzando la disparità tra i prezzi degli affitti e le aspettative degli inquilini in 28 grandi città europee.
L’analisi fornisce informazioni sui prezzi di affitto degli appartamenti ammobiliati presenti su HousingAnywhere e sul filtro massimo di prezzo che gli inquilini impostano quando navigano tra gli affitti sulla piattaforma.

I trend emersi dalla ricerca
L’ultimo monitoraggio dell’anno rivela una tendenza significativa: gli inquilini hanno costantemente modificato le loro aspettative di affitto per allinearsi maggiormente ai cambiamenti del mercato. Nel terzo trimestre del 2024, gli inquilini avevano fissato il loro filtro di prezzo massimo nella ricerca di appartamenti al 19,1% in più rispetto a un anno fa, mentre nell’ultimo trimestre dell’anno, gli inquilini hanno continuato a sforzarsi di allineare le loro aspettative di spesa ai prezzi degli affitti e hanno alzato nuovamente il filtro del 9,3% rispetto all’anno precedente.

Nel 2024 i canoni di locazione hanno continuato a crescere, ma l’aumento dei prezzi degli affitti ha mostrato segni di stabilizzazione. In ogni trimestre, l’aumento medio annuo è rimasto all’interno di un intervallo ristretto tra il 3,6% e il 4,2%, in netto contrasto con gli aumenti a due cifre registrati nel 2022 in seguito all’abolizione delle restrizioni COVID-19.

La combinazione tra l’adeguamento degli inquilini e la stabilizzazione dei prezzi degli affitti ha contribuito a ridurre il delta tra i prezzi effettivi degli affitti e le aspettative degli inquilini. Il divario degli affitti si è quindi ridotto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 273 a 233 euro.

“Mentre gli aumenti dei prezzi degli affitti si sono moderati, il divario tra ciò che gli inquilini si aspettano di pagare e i prezzi di mercato effettivi si è ridotto solo marginalmente”, ha dichiarato Djordy Seelmann, CEO di HousingAnywhere. “Abbiamo iniziato il 2024 con un divario di 248 euro e abbiamo chiuso l’anno con un divario di 233 euro, evidenziando un miglioramento minimo. Abbiamo assistito a sviluppi normativi e a sforzi finanziari da parte degli inquilini in tutta Europa, ma per affrontare con successo la crisi abitativa è necessario un aumento significativo dell’offerta di alloggi per allentare le tensioni sul mercato immobiliare”.

La prospettiva italiana
Analizzando i dati a livello locale italiano, lo Stivale resta comunque sopra la media europea: Milano presenta un divario di 300 euro tra il prezzo medio di un appartamento ammobiliato, pari a 1.800 euro, e le aspettative degli inquilini, fissate a 1.500 euro. A Roma, il gap è ancora più marcato, e raggiunge i 400 euro con un affitto medio di 2.000 euro e aspettative di 1.600 euro. Per quanto riguarda le altre grandi città italiane, a Bologna il divario è di 290 euro (1.695 richiesti contro 1.405 preventivati dagli inquilini), mentre a Firenze e Torino è per entrambe di 200 euro: rispettivamente, 1.700 contro 1.500 e 1.100 contro 900. Le statistiche mostrano anche un adeguamento delle aspettative degli inquilini rispetto ai prezzi del mercato: hanno aumentato il filtro del prezzo massimo di ricerca soprattutto a Torino (12,5%) e a Bologna (9%).

Il quadro in Europa

Per quanto riguarda le altre città europee, è Stoccarda la regina della classifica con un divario di ben 790 euro (il prezzo di un appartamento in affitto è di 1.890 euro, mentre il filtro massimo di spesa impostato dagli inquilini si ferma a 1.100 euro). Altre città con una differenza significativa tra prezzi reali e disponibilità di spesa degli inquilini sono L’Aia (408 euro) e Valencia (465 euro).

Al contrario, Porto e Utrecht non hanno mostrato alcun divario. A Porto, dove i prezzi degli affitti sono diminuiti del 4,3% all’anno, gli inquilini hanno impostato il filtro del prezzo massimo leggermente più alto del prezzo medio dell’affitto. A Utrecht, le aspettative degli inquilini rispecchiavano da vicino il prezzo medio effettivo dell’affitto.

Comunicato stampa

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  • affitto
  • canoni locazione
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