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Rifiuti, rincari record. I consumatori: “La Tari è una patrimoniale che va rivista”

  • Quotidiano Del Condominio
  • 19 settembre 2019

Caro pattume, ma quanto mi costi? Molto. Anzi, troppo. Perlomeno stando non solo all’esperienza quotidiana degli utenti, ma pure ai dati diffusi dall’osservatorio tasse locali di Confcommercio, e di cui riportiamo le evidenze principali:

  • continua ad aumentare la tassa rifiuti per cittadini e imprese: nel 2018 è arrivata complessivamente a 9,5 miliardi di euro con un incremento, dal 2010, del 76% (+4,1 miliardi di euro);
  • lo scostamento dai fabbisogni standard è una delle principali cause dell’aumento dei costi di gestione dei rifiuti: in Piemonte, Basilicata e Calabria gli scostamenti maggiori, Toscana e Abruzzo le regioni più virtuose;
  • aumento generalizzato anche per la Tari pro-capite: la più elevata nel Lazio (261 euro), la più bassa in Molise (130 euro);
  • a fronte di costi sempre più alti, calano livello e quantità dei servizi offerti dalle amministrazioni locali: solo 5 Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto) si collocano sopra il livello di sufficienza;
  • nonostante ciò, a quasi tutte le categorie merceologiche si continuano ad applicare coefficienti tariffari in crescita.

A fronte di cifre tutt’altro che entusiasmanti, è duro il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc): “Si tratta di rialzi inaccettabili ed ingiustificati. Non è tollerabile che i cittadini debbano pagare per le inefficienze dei comuni, incapaci di gestire il servizio rifiuti in modo ottimale”.

“All’estero – prosegue Dona – con i rifiuti ci guadagnano e ci riscaldano le città. Da noi è solo un costo. E più il comune è incapace, più i consumatori devono pagare, dato che la Tari deve assicurare la coperture dei costi sia di investimento che di gestione del servizio.Una tassa che va rivista, dato che ha effetti redistributivi a sfavore dei nuclei con redditi più bassi, visto che presenta profili di regressività e, di fatto, è assimilabile ad un’imposta patrimoniale considerato che, invece di essere commisurata all’entità dei rifiuti prodotti, è basata sulle dimensioni della casa e sul numero di componenti della famiglia”.

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  • Confcommercio
  • patrimoniale
  • raccolta rifiuti
  • rifiuti domestici
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