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Lavori condominiali con bonus al 110%? Ecco potenzialità e criticità

  • Quotidiano Del Condominio
  • 11 maggio 2020

Tra le misure più attese – non soltanto in ambito condominiale – tra quelle potenzialmente contenute nel cosiddetto decreto Rilancio, che dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore, c’è quella, fortemente voluta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, relativa al potenziamento fino al 110% delle detrazioni fiscali sui lavori di riqualificazione edilizia (ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus e bonus facciate, quest’ultimo, peraltro, appositamente prorogato e dunque fruibile, come gli altri, fino al 31 dicembre 2021).

Si tratterebbe, come da più parti evidenziato, di un provvedimento shock, complice anche la possibilità, per i contribuenti, di ottenere – in alternativa alle detrazioni di pari importo di cui beneficiare in 5 anni (invece dei consueti 10) – un immediato sconto in fattura pari all’intero ammontare dei lavori, cedendo il bonus alle imprese.

Oggetto di un furioso tira e molla nelle ultime ore, a causa del suo impatto economico sulle Finanze dello Stato, qualora entrasse in vigore, la misura sarebbe certamente uno strumento particolarmente appetibile per i condòmini (a patto, ovviamente, che prima si sciolga il nodo delle assemblee, le quali dovrebbero comunque approvare i lavori), anche se, nell’ipotesi di una contestuale re-introduzione del cosiddetto sconto in fattura (magari senza limiti di importo dei lavori), non mancherebbe di scatenare le polemiche da parte delle imprese di dimensioni più ridotte, inevitabilmente penalizzate da un meccanismo che ovviamente favorisce le aziende con una maggiore capienza fiscale.

Le prime reazioni

Peraltro, già al momento, le reazioni non si sono fatte attendere.

Se per il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, “La proposta del Sottosegretario Fraccaro, che prevede un superbonus al 110% per l’efficientamento energetico, l’adeguamento sismico, l’installazione di pannelli fotovoltaici, è una misura straordinaria, che conta su un convinto appoggio trasversale”, Anima Confindustria Meccanica ritiene che, “proprio con l’obiettivo di riattivare la domanda in uno dei settori più penalizzati dall’attuale situazione di emergenza, sia necessario salvaguardare anche tutti gli interventi impiantistici più piccoli, interventi che possono partire da subito e che sono la vera linfa vitale per la filiera termoidraulica. Per questo chiediamo l’introduzione di un ecobonus rafforzato, che parta dall’attuale perimetro della misura d’incentivazione e che contempli anche i singoli interventi monofamiliari: dall’installazione di una nuova caldaia a condensazione a una pompa di calore, dai sistemi ibridi al solare termico”.

Sul versante dell’amministrazione condominiale, la presidente dell’associazione Anapic , Lucia Rizzi giudica “molto positiva l’eventuale norma sul bonus 110%, pur rilevando diversi problemi interpretativi e applicativi. Ad esempio, se è vero che tutti i condòmini d’Italia potranno fruire del super bonus occorrerà chiarire le zone degli edifici che potranno utilizzare il benefit, così da riqualificare il territorio non solo a beneficio di zone particolari ma soprattutto di quelle periferiche, più soggette per una serie di motivi, a rischio degrado”.

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  • detrazioni fiscali
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