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Smart, organizzato e ancora più formato: l’amministratore di condominio post emergenza secondo Anaip

  • Quotidiano Del Condominio
  • 22 aprile 2020

[A cura di: Alessandro De Pasquale, vicepresidente nazionale vicario Anaip – nazionale.anaip.it] La pandemia che ha interessato l’intero mondo in questo 2020, porterà certamente dei cambiamenti anche nel settore condominiale ed in quello immobiliare in generale.

Sicuramente ci sarà un calo delle richieste di edifici ad uso commerciale ed uffici, con l’inevitabile flessione dei prezzi che necessariamente dovranno essere modificati per far fronte ad esigenze diverse; infatti, molti italiani ed imprese hanno capito che lo smart working è possibile per molti settori ed attuabile in tempi brevissimi.

In pochissimo tempo ci siamo abituati a fare la spesa comodamente seduti sul nostro divano a qualunque ora, riservandoci molto più tempo libero e senza dover fare la fila alla cassa, abitudine che per molti continuerà anche dopo l’attuale emergenza.

Cambieranno anche le tecnologie presenti negli edifici: mi riferisco al 5G o alla Fibra ottica per i collegamenti internet, ma anche a scanner facciali con rilevamento della temperatura corporea, sistemi di monitoraggio automatico degli impianti, domotica condominiale, etc..

Come al solito la tecnologia corre più velocemente del mondo politico che, evidentemente, non riesce a legiferare e a tenere il passo con i cambiamenti sempre più repentini.

Il nodo delle assemblee condominiali

Il vero problema del momento, per il settore condominiale, sono le assemblee di condominio che, non potendosi tenere, bloccano o limitano di fatto le attività condominiali, con innumerevoli ripercussioni di natura sia conflittuale che giudiziaria.

A parte le problematiche nel breve periodo, bisognerà poi far fronte ad una sempre più accentuata specializzazione dell’amministratore di condominio che, oggi, è chiamato ad essere un “tuttologo onnisciente”; infatti, i continui adempimenti e scadenze fiscali, le tecnologie che progrediscono, le norme che vengono modificate in modo caotico ed un crescendo di responsabilità in capo dell’amministratore di condominio richiedono una riorganizzazione della figura professionale e delle strutture ad essa collegate.

Anaip per far fronte a questi cambiamenti sta studiando percorsi formativi specialistici e metodologie per ottimizzare il lavoro degli studi di amministratori condominiali che, inevitabilmente, dovranno progredire e diventare delle strutture complesse, multidisciplinari e ben organizzate.

Ovviamente cambieranno e si implementeranno notevolmente i servizi offerti dalle strutture ben organizzate, che dovranno competere non solo sul versante economico ma soprattutto sulla qualità e velocità dei servizi offerti.

Stiamo assistendo ad un periodo di cambiamento del settore condominiale repentino, che porterà ad una selezione “darwiniana” della categoria dove, chi è capace di adattarsi al cambiamento aggregandosi, sopravvivrà ed avrà grandi opportunità, mentre per chi non saprà adattarsi saranno tempi molto duri.

Da questa crisi mondiale potremo uscire più forti di prima se rimarremo uniti ma, ben distanziati.

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  • Alessandro De Pasquale
  • amministratori di condominio
  • Anaip
  • Coronavirus
  • studi di amministrazione
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