• Home
  • Chi siamo
  • Collegamenti
  • Abbonamento
  • Registrati
  • Accedi
  • Contatti
Quotidiano del Condominio
.
  • Attualità
  • FAQ Coronavirus
  • Giurisprudenza in condominio
    • Dottrina condominiale
    • Leggi e sentenze
  • Condominio
  • Fiscalità condominiale
  • Mercato Immobiliare
  • Quesiti
    • Quesiti fiscali
    • Quesiti legali
  • Risparmio energetico
  • Ristrutturazione
Cerca
  • Ristrutturazione

ROGO DI LONDRA, GLI INGEGNERI: “IN ITALIA PIÙ SICUREZZA, MA SERVE FASCICOLO DEL FABBRICATO”

  • Redazione
  • 4 luglio 2017
Il drammatico rogo del grattacielo di Londra, nel quale hanno perso la vita anche due nostri giovani connazionali, ha riportato d’attualità, in Italia, non soltanto il di scorso relativo alla sicurezza degli immobili, ma pure il dibattito sulla necessità di istituire obbligatoriamente il fascicolo del fabbricato. In prima linea nel sostenere quest’ultima tesi, il Consiglio nazionale degli ingegneri, per voce del presidente, Armando Zambrano: “Da anni chiediamo la previsione per legge di uno strumento che può contribuire in maniera determinante alla conoscenza delle criticità di un edificio e a stabilire quali interventi sono necessari per ridurre i rischi. Purtroppo, però, le pressioni delle lobby dei proprietari immobiliari hanno lavorato per evitarne l’introduzione, facilitati dall’indifferenza colpevole della politica italiana, e del Parlamento in particolare”.
LA TRAGEDIA DI LONDRA
Come sottolinea il Cni, con il passare dei giorni appare sempre più evidente come la tragedia di Londra sia da attribuire alla tipologia dei pannelli utilizzati per la ristrutturazione della facciata nonché, come innesco, ad una problematica connessa all’adeguatezza dell’impianto elettrico e degli elettrodomestici allo stesso collegati. La pannellatura esterna messa in opera per la ristrutturazione prevedeva l’utilizzo di materiali facilmente combustibili, in particolare isolanti come il polistirolo, unitamente ad un rivestimento in alluminio, che hanno determinato un facile innesco dell’incendio. Inoltre la veloce diffusione dello stesso è stata sicuramente accelerata dalla camera d’aria all’interno del pannello, che ha permesso la propagazione verticale delle fiamme. Verosimilmente anche lo spazio esistente tra la parete esterna ed il rivestimento ha favorito l’effetto “camino” che ha portato i fumi caldi, attraverso le finestre, ai piani superiori dell’edificio (l’incendio si è sviluppato al quarto piano).
LA SICUREZZA IN ITALIA
Il Consiglio nazionale degli ingegneri fa notare che per questo caso specifico in Italia abbiamo dal 2013 una guida tecnica sui requisiti di sicurezza antincendio delle facciate degli edifici. Nel rispetto di tale prescrizione, la propagazione dell’incendio sarebbe stata molto più lenta ed avrebbe concesso molto più tempo per l’esodo degli occupanti. In Italia gli edifici civili con altezza superiore a 24 metri sono soggetti al controllo da parte dei vigili del fuoco con progetto a cura di un tecnico abilitato – professionista antincendio. Detto che per le nuove costruzioni e per gli edifici pubblici la normativa vigente italiana è tra le più severe d’Europa, lo stato del patrimonio edilizio privato esistente va tenuto costantemente sotto controllo. In questo senso, è necessario chiedersi come fare uno screening che consenta di sapere con esattezza come e in quali edifici intervenire e a chi possono affidarsi i cittadini.
IL FASCICOLO DEL FABBRICATO
La conoscenza della situazione è sicuramente indispensabile per eseguire i lavori necessari a tutelare la sicurezza dei cittadini. Per questo, secondo il parere del Cni, l’istituzione del fascicolo del fabbricato anche se da solo non risolverebbe il problema, rappresenterebbe il primo passo per poter conoscere lo stato di ciascun immobile e per capire se e come è necessario intervenire. Come evidenzia ancora il Consiglio: “Occorre ricordare che anche se sulle nuove costruzioni abbiamo un quadro normativo più stringente rispetto a quello di altri Paesi, il nostro patrimonio immobiliare è vecchio. Inoltre, una parte rilevante di esso è stato edificato quando le norme antincendio e antisismiche non esistevano. Sono circa 18 milioni, poi, le abitazioni che sono state costruite oltre quaranta anni fa e che avrebbero bisogno di essere ristrutturate. Senza contare i casi in cui la riqualificazione è stata solo di facciata, dunque assai poco efficace. Per questi motivi riteniamo grave che da parte delle istituzioni non ci sia stato in questi anni un intervento sulla normativa relativa all’obbligo di adeguamento per garantire la sicurezza del patrimonio edilizio, di cui il fascicolo del fabbricato è un pilastro fondamentale”.
  • Condividi questo articolo
  • twitter
  • facebook
  • google+
  • email
  • rss
ENERGIA: NUOVO RINCARO PER L’ELETTRICITÀ, MA CALA IL PREZZO DEL GAS
CASE DI SECONDA MANO: RALLENTA MA NON SI ARRESTA IL CALO DEI PREZZI

Related Posts

casa in costruzione
  • Ristrutturazione
  • Redazione
  • Lug 4, 2017
Materiali da costruzione: quando gli scarti industriali diventano risorse
  • Ristrutturazione
  • Redazione
  • Lug 4, 2017
Cambio destinazione d’uso da deposito ad abitazione: quando serve il permesso di costruire?
  • Ristrutturazione
  • Redazione
  • Lug 4, 2017
Con i bonus casa oltre 277 milioni di frodi sui contributi pubblici

Lascia un commento Annulla risposta

Devi essere connesso per inviare un commento.

Servizio riservato
agli abbonati alla rivista
“Italia Casa e Condominio”

Clicca qui per accedere all’ultima edizione

Ultimi articoli
  • Autoconsumo collettivo: energia condivisa per un futuro più sostenibile 31 luglio 2025
  • L’assicurazione professionale non copre l’amministratore condannato a restituire somme al condominio 31 luglio 2025
  • È necessario il litisconsorzio per la costituzione di una servitù coattiva 30 luglio 2025
Quotidiano del Condominio

Quotidiano del condominio

  • Homepage
  • Chi siamo
  • Registrati
  • Abbonamento
  • Accedi
  • Contatti
Privacy Policy Cookie Policy
Dalla A alla Zeta Srl – Piazza Martiri della Libertà 3/5 – 10098 Rivoli (TO) | Per informazioni Tel. 333-6278929 – E-Mail: italiacasacondominio@libero.it | P. IVA 12640180019 - Cod. fiscale Registro Imprese 12640180019 - N. REA TO-1305154 - Capitale sociale € 2.000,00 i.v.
Intersezione realizzazione siti web Modena