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NELLE METROPOLI LE ABITAZIONI USATE SI VENDONO PIÙ CHE IN PROVINCIA

  • Redazione
  • 14 aprile 2016

Nuovo o usato? Su quale tipologia di immobile è preferibile investire il proprio capitale? Se da un lato oggi sul fronte abitativo si stanno facendo strada due imperativi – riqualificare il patrimonio esistente e contenere il consumo di suolo – dall’altro gli alloggi di nuova costruzione offrono maggiori garanzie di comfort, efficienza e rivalutazione a chi li acquista; senza contare che a beneficiare della loro realizzazione è un ampio indotto imprenditoriale. Ma per l’utente finale qual è la soluzione migliore? È quanto ha provato a sondare il gruppo Tecnocasa, partendo da una considerazione: nelle grandi metropoli la maggioranza del patrimonio abitativo è rappresentata da immobili usati. Infatti il nuovo sorge quasi sempre in seguito ad interventi di recupero.

L’USATO

Se si acquista una soluzione usata bisogna quasi sempre mettere in conto dei lavori di ristrutturazione, anche su ciò che non è in vista: strutture, tubature, impianti. In questo caso è bene informarsi prima sui costi, facendo fare dei preventivi e acquisendo notizie sulle agevolazioni fiscali esistenti, sia per i lavori di ristrutturazione sia per quelli di riqualificazione energetica: la legge di Stabilità ha prorogato per tutto il 2016 la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie e del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica.

Attualmente, sulle abitazioni usate, si possono spuntare ribassi di prezzo importanti e quindi ci si potrebbe giovare del momento per fare acquisti convenienti. Gli immobili usati, soprattutto quelli d’epoca, hanno sempre un certo fascino oltre a vani molto ampi. Da tenere comunque in considerazione eventuali interventi di manutenzione straordinaria e l’incidenza delle spese per il riscaldamento (soprattutto per le soluzioni con soffitti alti).

IL NUOVO

Chi decide per il nuovo ha la possibilità di personalizzare l’immobile decidendo la distribuzione degli spazi ed il capitolato. A differenza dell’usato, le nuove costruzioni hanno una garanzia decennale sui difetti di edificazione (art. 4 del decreto legislativo n. 122 del 20 giugno 2005). Come afferma La Ducale SpA, società di sviluppo immobiliare del gruppo Tecnocasa, “negli ultimi anni il settore delle costruzioni ha assistito a numerosi cambiamenti, dalla progettazione degli spazi all’attenzione all’ambiente. Il tutto con l’utilizzo di innovative tecnologie impiantistiche. Acquistando oggi una casa nuova, l’acquirente si garantisce un design architettonico contemporaneo, una razionale distribuzione degli spazi interni ed esterni, una dotazione impiantistica e costruttiva più performante sia in termini di comfort abitativo che di minori costi di gestione nel medio-lungo termine. Il riscaldamento radiante (a pavimento), per esempio, oltre a consentire un risparmio economico dovuto ai minori costi di gestione, offre l’opportunità di avere gli ambienti della casa caldi in modo omogeneo, senza l’ingombro dei caloriferi esterni che sono spesso un ostacolo per l’arredo. Tutto questo garantisce minori costi di gestione e maggior comfort, che si tramutano in una migliore qualità dell’abitare”.

Anche sulle nuove costruzioni, peraltro, potrebbero aprirsi buone occasioni di acquisto. Si segnala una maggiore attenzione degli acquirenti alle parti comuni degli edifici. A Milano ad esempio, sul nuovo ubicato in zone centrali, per i clienti risulta di fondamentale importanza la presenza di ingressi, hall, reception e locali di servizio quali wellness o fitness room, sala lettura e ambienti polifunzionali. La luminosità, la “freschezza” progettuale e le finiture di questi spazi caratterizzano sempre più le nuove costruzioni.

IL MERCATO

L’ufficio studi Tecnocasa ha anche analizzato le compravendite realizzate dalle agenzie del gruppo. Si evidenzia che nel secondo semestre del 2015 l’82% delle compravendite riguarda le abitazioni usate ed il 18% le tipologie di nuova costruzione. A livello nazionale, considerando solo le compravendite di tipologie nuove, registriamo che quella più acquistata è il trilocale, seguita dal bilocale, dal 4 locali, dalle soluzioni semindipendenti ed infine dalle tipologie indipendenti. La stessa analisi, condotta sulle tipologie usate, restituisce un risultato analogo.

Nelle grandi metropoli la percentuale delle compravendite di tipologie usate sale al 91,3% e quella delle costruzioni nuove è all’8,7%. Nei capoluoghi di provincia la percentuale delle compravendite cha ha per oggetto un immobile usato scende all’85,4%: il nuovo sale al 14,6%. Nell’hinterland delle grandi città, invece, la percentuale degli scambi che hanno per oggetto un immobile nuovo è ancora più elevata, 19,4%, mentre l’usato si attesta all’80,6%.

Questi dati confermano che le soluzioni nuove sono scambiate maggiormente nell’hinterland, dove negli anni del boom immobiliare sono stati fatti tanti interventi di nuova costruzione che all’epoca erano acquistati perché meno costosi rispetto ai prezzi delle grandi città. In questo momento i potenziali acquirenti prediligono, in linea di massima, le abitazioni usate ed in buono stato perché temono di iniziare i lavori di ristrutturazione. Ciò non toglie che l’esistenza degli incentivi fiscali sta portando ad acquistare immobili da ristrutturare, ma solo se il prezzo è particolarmente conveniente e tale da giustificare il sostenimento dei lavori di ristrutturazione.

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