Le plusvalenze determinati da chi ha usufruito del Superbonus hanno fermato il mercato immobiliare. Nell’ambito della discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio per il 2025 si cerca quindi di correre ai ripari con un emendamento che prevede meno tasse per chi ha ristrutturato. Sono in molti ad attendere novità che potrebbero portare anche ad azzerare l’imposta per molti proprietari.
La senatrice Lavinia Mennuni, di Fratelli d’Italia, ha presentato un emendamento al decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio, che prevede che siano dimezzati i termini temporali per l’applicazione della tassazione sulle plusvalenze da Superbonus. L’emendamento nasce dalle critiche e dalle pressioni ricevute dagli operatori del mercato immobiliare, in particolare dalla Federazione italiana mediatori agenti d’affari, che hanno fatto notare come il mercato sia fermo.
La tassazione sulla plusvalenza sugli immobili che hanno beneficiato del Superbonus è stata introdotta con la legge di Bilancio 2024, che ha previsto l’applicazione di un’aliquota del 26% sulla plusvalenza determinata dall’esecuzione dei lavori Superbonus.
La tassazione si applica per le cessioni effettuate tra il momento della conclusione dei lavori e i 10 anni successivi ed è a carico del soggetto che ha beneficiato dell’agevolazione fiscale. Si tratta di uno stratagemma ideato dal Governo per recuperare delle somme in considerazione dell’aumento del debito pubblico causato proprio dal superbonus.
Nella circolare 13/E del 2024 dell’Agenzia delle Entrate ha precisato che la plusvalenza in oggetto si applica solo alla prima cessione e non alle cessioni successive alla prima.