L’ultimo Rapporto dell’Enea ha esaminato le ricadute dell’efficienza energetica sul mercato immobiliare.
Gli immobili di classe energetica E, F e G rappresentano la maggioranza in tutte le tipologie, con il 72 per cento per i monolocali e il 63 per cento per le villette a schiera. Il Rapporto ha però sottolineato che la quota di immobili in classe G è diminuita, specialmente per i bilocali e le villette a schiera. Contestualmente, aumentano gli immobili in classe D e ciò costituisce un progresso rispetto agli anni passati.
Per quanto riguarda le differenze geografiche, secondo quanto emerso, nelle periferie l’83 per cento degli immobili venduti rientra nelle classi E, F e G, mentre solo il 5 per cento è in classe A o B; nelle aree di pregio il 45 per cento degli immobili appartiene alle classi A e B.
Da segnalare, poi, il ruolo giocato dalle condizioni dell’immobile: il Rapporto ha evidenziato che l’83 per cento degli edifici da ristrutturare è in classi energetiche basse, mentre il 70 per cento degli edifici nuovi raggiunge le classi A e B.
In merito all’andamento temporale delle transazioni nelle classi A e B, il Rapporto ha evidenziato una stabilità per gli immobili nuovi (70%) e una ripresa per gli immobili ristrutturati.
Secondo quanto segnalato dagli agenti immobiliari, tuttavia, l’efficienza energetica rimane un criterio secondario nella scelta immobiliare, a prevalere sono sempre ubicazione e tipologia.