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PULIZIE CONDOMINIALI INSODDISFACENTI E RESCISSIONE DEL CONTRATTO

  • Redazione
  • 22 febbraio 2016

Le pulizie condominiali. Come si fa se la ditta incaricata non soddisfa i condòmini? Si può rescindere il contratto? A quali condizioni? È l’oggetto di un quesito posto da uno spettatore nell’ambito della rubrica legale del Tg del Condominio. A seguire, la risposta fornita dall’avvocato Nunzio Costa di Napoli.

D. Il contratto con l’impresa che effettua le pulizie nel nostro condominio dura ancora 10 mesi, ma io e altri condòmini non siamo soddisfatti del suo operato. Glielo abbiamo fatto presente bonariamente, ma i responsabili negano e sostengono che impronte sui vetri dell’ascensore, rifiuti nelle scale, etc. siano successivi al loro passaggio. Secondo l’amministratore occorre raccogliere prove certe per pensare di rescindere il contratto, altrimenti si rischia una penale. Qual è il corretto modo di operare?

R. Intanto le contestazioni devono essere fatte per iscritto. A ogni insoddisfazione deve corrispondere una contestazione. Detto questo, dieci mesi passano in fretta: anche se non sarete riusciti a provare l’inadempienza, nessuno vi può obbligare a tenere in vita un rapporto con una ditta che non riscuote più il vostro gradimento. Infine, è importante considerare che, in quanto condomino, chiunque può muovere contestazioni alla ditta, autonomamente e senza aspettare l’amministratore. Inoltre fate attenzione al periodo di disdetta e fate in modo che, in ogni caso, venga impedito il rinnovo automatico del contratto. Alla scadenza vedrete se la ditta merita di essere rinnovata o meno.

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