In tutte le stagioni, quando il tempo è bello, il desiderio di accendere il barbecue e cucinare sul balcone si fa sempre più forte. Ma attenzione: la normativa condominiale e il Codice Civile impongono regole ben precise per evitare disturbi ai vicini, controversie legali e, in alcuni casi, vere e proprie sanzioni.
Se da un lato il Codice Civile garantisce il diritto di ogni proprietario a utilizzare la propria abitazione, dall’altro esistono limiti normativi e regolamenti condominiali che possono vietare o limitare questa pratica. La Corte di Cassazione, inoltre, con diverse sentenze in materia, ha chiarito quando una grigliata in condominio può essere contestata e quando, invece, può essere autorizzata.
Ecco tutto quello che c’è da sapere prima di accendere il fuoco.
Le immissioni e il principio della normale tollerabilità
Il punto di riferimento principale è l’ articolo 844 del Codice Civile, che regola il tema delle immissioni tra proprietà confinanti: rumori, odori e fumi devono rispettare la normale tollerabilità, cioè non devono arrecare disturbo eccessivo ai vicini.
La valutazione di questa soglia dipende da diversi fattori:
• Per i rumori, si considerano i limiti di decibel stabiliti dalle normative nazionali e locali.
• Per fumi e odori, il giudice valuta caso per caso, tenendo conto di frequenza, intensità e distanza tra le abitazioni.
Se i fumi e gli odori della cottura diventano eccessivi, il vicino può chiedere la cessazione delle immissioni o, in casi estremi, richiedere un risarcimento danni.
Il vicino che si ritiene danneggiato dalle immissioni del barbecue, può agire in giudizio con due tipi di azioni:
• Azione inibitoria – per ottenere la cessazione delle immissioni.
• Azione risarcitoria – per ottenere un compenso per il disagio subito.
Sul punto, la Cassazione ha precisato che il giudice, nel valutare le immissioni, non è vincolato a una misura precisa: può decidere di ordinare la cessazione oppure di imporre accorgimenti idonei a ridurre il disagio (Cass. 26882/2019, 23245/2016, 7420/2000).
Il ruolo del regolamento condominiale
Anche se le immissioni di fumo sono entro la soglia di tollerabilità, esiste un altro ostacolo alla grigliata in condominio: il regolamento condominiale.
Il regolamento condominiale può infatti vietare esplicitamente la possibilità di cucinare sul balcone, anche se i fumi derivanti dalla cottura non superano la normale soglia di tollerabilità.
Se il divieto è stato approvato all’unanimità dai condòmini o inserito nel rogito notarile al momento dell’acquisto, allora è vincolante per tutti i residenti.
Se invece il regolamento è stato adottato a maggioranza, non può imporre restrizioni sulle unità immobiliari private, ma solo sulle parti comuni.
In alcuni casi, il regolamento può prevedere limitazioni specifiche, come:
• Divieto di barbecue e grigliate per evitare fumi e odori molesti.
• Orari prestabiliti per l’uso di attrezzature da cucina all’aperto.
• Obbligo di dispositivi di filtraggio per ridurre le immissioni.
Sentenze giuridiche
La Corte di Cassazione ha più volte affrontato il tema delle immissioni moleste in condominio. Alcune sentenze chiave includono:
• Cass. n. 26882/2019 – Il giudice può ordinare la cessazione delle immissioni se superano la normale tollerabilità, anche senza un divieto esplicito nel regolamento condominiale.
• Cass. n. 15246/2017 – Un barbecue in muratura con comignolo deve rispettare le distanze minime dai confini, poiché può essere considerato un forno ai sensi dell’articolo 890 del Codice civile.
• Cass. n. 23245/2016 – Se le immissioni causano disagi significativi, il vicino può chiedere un risarcimento danni.
Queste pronunce dimostrano che, anche in assenza di un divieto esplicito, cucinare sul balcone può diventare illegale se provoca disturbo eccessivo ai vicini.
Sicurezza e normative edilizie
Oltre alle questioni legali, cucinare sul balcone può comportare rischi di sicurezza. Le normative antincendio prevedono restrizioni per l’uso di fiamme libere in spazi aperti, soprattutto in edifici con strutture vicine.
Inoltre, molti condomini non dispongono di adeguate predisposizioni per l’uscita dei fumi, rendendo la cucina sul balcone impraticabile e potenzialmente pericolosa.
Installazione di barbecue e normativa edilizia
Per chi dispone di un giardino, l’opzione di un barbecue in muratura può essere interessante. In questo caso, la normativa stabilisce che l’installazione rientra nell’ edilizia libera e non necessita di autorizzazioni, come chiarito dal Glossario dell’Edilizia Libera allegato al decreto del Ministero delle Infrastrutture del 2 marzo 2018.
Conclusioni
Per evitare problemi legali, ecco tre verifiche fondamentali da fare prima di accendere il barbecue o cucinare sul balcone in condominio, per evitare liti con i vicini e rischi legali:
• Verificare se il regolamento condominiale vieta esplicitamente le grigliate sul balcone: nel caso, il divieto è vincolante.
• Evitare immissioni eccessive: se i vicini lamentano fumo intenso o odori persistenti, potrebbero agire legalmente.
• Se si installa un barbecue in muratura, verificare le distanze e le norme edilizie per evitare contestazioni.