A Roma, come in molte altre città italiane, la raccolta differenziata è diventata un campo minato per la convivenza condominiale. Le multe per errori nella gestione dei rifiuti arrivano puntuali, anche a chi rispetta scrupolosamente le regole. Il problema? Basta un condòmino distratto per far scattare sanzioni che colpiscono tutti.
La normativa ambientale è chiara. L’articolo 183 del Codice dell’Ambiente definisce la raccolta differenziata come la separazione dei rifiuti per tipologia, finalizzata al corretto trattamento e riciclo. Ma quando si vive in condominio, la responsabilità non è sempre individuale. L’amministratore, in quanto rappresentante legale, ha il compito di gestire i contenitori, informare i residenti sulle modalità di conferimento e garantire il decoro degli spazi comuni. Tuttavia, non può controllare ogni sacchetto.
La questione si complica quando arrivano le sanzioni. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25905 del 2024, ha stabilito che in caso di violazioni non attribuibili a un singolo responsabile, l’intero condominio è chiamato a rispondere. È il principio della responsabilità solidale: se non si riesce a individuare chi ha sbagliato, pagano tutti. Le multe, secondo i regolamenti comunali, possono arrivare fino a 500 euro.
Una posizione che ribalta quanto affermato dalla stessa Corte nel 2023, quando aveva ritenuto illegittime le sanzioni collettive in assenza di una base normativa chiara. Ora, invece, il quadro giuridico è definito: gli articoli 192 del Codice Ambiente e 7 bis e 50 del Testo unico degli enti locali legittimano l’intervento dei Comuni.
Ma esiste una via d’uscita? In teoria sì, ma in pratica è complicato. L’amministratore può imputare la sanzione al singolo condomino solo se dispone di prove certe e inequivocabili, come immagini o testimonianze. Inoltre, il regolamento condominiale deve prevedere espressamente l’obbligo di rispettare le regole sulla differenziata e le relative sanzioni interne, che possono arrivare fino a 200 euro.
Per tutelarsi, i condomìni possono adottare alcune misure preventive. La prima è aggiornare il regolamento interno, introducendo norme chiare sulla gestione dei rifiuti e sanzioni per chi non le rispetta. La seconda, più delicata, è installare sistemi di videosorveglianza nelle aree di conferimento, nel rispetto delle normative sulla privacy. Solo così sarà possibile individuare con certezza i responsabili e evitare che le multe diventino un peso collettivo.
In attesa di una maggiore responsabilizzazione individuale, la raccolta differenziata resta una sfida di civiltà. E in condominio, come spesso accade, la convivenza si misura anche nel rispetto di un sacchetto ben chiuso.