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Scollegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas

  • Redazione
  • 8 settembre 2022

Nel Paese, e soprattutto nelle tribune elettorali, il tema dell’energia è al centro del dibattito. Tra differenziazione degli approvvigionamenti, tetti al prezzo e agli aumenti, disgiunzione del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, le proposte oggetto di campagna elettorale sono molte, più o meno condivisibili.
In particolare, l’ipotesi di scollegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas fa parte, da tempo, delle proposte che abbiamo avanzato al Governo e della piattaforma unitaria delle Associazioni dei consumatori. Questa propone l’adozione della media ponderata dei costi di approvvigionamento delle diverse fonti per la determinazione del prezzo medio nazionale sul mercato tutelato dell’energia, il quale va ulteriormente prorogato rispetto alle prossime scadenze. Ben venga, anche, l’applicazione di un tetto agli aumenti dei prezzi dell’energia, che stanno diventando proibitivi per le famiglie e per le imprese, e il rafforzamento delle misure di sostegno ai soggetti deboli, insieme all’ estensione della platea dei beneficiari.
In quest’ottica auspichiamo un intervento rapido da parte del Governo: ci troviamo in una fase in cui, piuttosto che fare a gara per rivendicare la paternità delle diverse proposte, è opportuno agire per il bene del Paese, attraverso misure che non si limitino più ad avere carattere emergenziale ma che siano strutturali, in grado di fronteggiare una crisi che non si prevede di breve periodo.
Oltre a ciò, è indispensabile che l’ARERA e AGCM intervengano per regolare un mercato interno ancora troppo caratterizzato da scorrettezze e comportamenti illegittimi dei venditori di energia, che si stanno approfittando della situazione di difficoltà ed incertezza delle famiglie: a questo risponde l’adozione di un vero e proprio albo dei fornitori, che sappia accreditare i soggetti in possesso di validi requisiti tecnici, finanziari, industriali e commerciali e inibire l’attività di chi, invece, non li possiede.
L’art. 3 del Decreto Aiuti bis prevede, infatti, che fino alla prossima primavera le aziende fornitrici di gas e luce non potranno aumentare i costi delle nostre bollette, nemmeno utilizzando la scappatoia del diritto di recesso.
Nonostante ciò, alcune società, ignorando il divieto imposto, stanno continuando a proporre modifiche contrattuali in modo del tutto arbitrario ed illegittimo: sono numerosi i consumatori che ci stando segnalando i tentativi di contatto, sia telefonico che online, da parte di alcune aziende fornitrici. Ma vi è di più: a coloro che hanno un contratto in scadenza entro settembre 2022, le modifiche unilaterali vengono “camuffate” come proposta di rinnovo dell’offerta in scadenza, di fatto mettendo in atto un goffo tentativo di eludere la normativa in vigore.
Monitoreremo attentamente questi fenomeni e siamo pronti a raccogliere tutte le segnalazioni che gli utenti ci invieranno, al fine di intraprendere ogni azione necessaria a tutelare i diritti degli utenti.

Fonte: Comunicato stampa Federconsumatori

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  • energia
  • Federconsumatori
  • gas
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