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Isolwashing: come difendersi dalle false promesse di isolamento termico

In un mercato sempre più orientato all’efficienza energetica e alla sostenibilità degli edifici, è fondamentale saper distinguere tra soluzioni di isolamento termico realmente efficaci e proposte non tecnicamente verificate.

Il fenomeno dell’Isolwashing — termine coniato per analogia con il Greenwashing — consiste nell’indurre i consumatori a credere che un prodotto offra prestazioni di isolamento superiori a quelle reali. Questo comportamento non solo danneggia i consumatori, ma mina anche la credibilità dell’intero settore dell’isolamento termico.

Per questo motivo, e per aiutare i professionisti e i consumatori a fare scelte consapevoli, ANIT ha redatto un manifesto guida per la valutazione dei materiali isolanti basato su criteri oggettivi e verificabili.

Il manifesto sarà presentato e approfondito in un webinar in diretta streaming in cui interverranno gli esperti ANIT. Il webinar sarà trasmesso sul canale YouTube dell’Associazione in data 8 maggio 2025 e per partecipare è necessario iscriversi sul sito ANIT al link: https://www.anit.it/prodotto/convegni/efficienza-energetica-convegni/webinar-isolwashing/

In attesa di questo approfondimento, ANIT propone un questionario per introdurre il tema dell’Isolwashing e la sua diffusione tra i professionisti del settore, compilabile al link: https://www.anit.it/questionario-isolwashing/

Scegliere materiali isolanti con prestazioni certificate e verificate è fondamentale per garantire l’efficienza energetica degli edifici, il comfort abitativo e la riduzione dell’impatto ambientale.
Per non cadere nella trappola dell’Isolwashing è necessario informarsi, verificare e scegliere con cura.

Comunicato stampa Anit

Come scegliere il notaio per l’acquisto di una casa?

Nelle compravendite immobiliari, uno degli adempimenti a carico dell’acquirente è senz’altro la scelta del notaio. Spetta generalmente a chi acquista scegliere il notaio e farsi carico delle spese notarili. Del resto, i notai nel nostro Paese agiscono come sostituti d’imposta. Ciò vuol dire che l’acquirente paga al notaio non soltanto l’onorario da questi richiesto per la prestazione professionale erogata ma anche le tasse associate all’operazione svolta.

La scelta del notaio a cui affidare l’atto notarile di compravendita è, dunque, tutt’altro che banale. Per fortuna, oggi esistono anche piattaforme online, come ad esempio Prezzinotaio.it, che possono agevolare l’utente nella ricerca del professionista a cui affidarsi.

Come ben descritto in questo articolo di approfondimento (https://www.prezzinotaio.it/tariffe/preventivi-notaio), l’invio di una richiesta di preventivo è solitamente il primo passaggio da compiere. Per poter valutare l’opzione più conveniente è consigliabile procurarsi almeno tre o quattro preventivi.

Chiaramente, grazie ai mezzi che la tecnologia mette a disposizione, oggi è possibile procurarsi un preventivo in maniera molto più veloce rispetto al passato. Questo vuol dire che non dovrai necessariamente recarti di persona presso ogni singolo studio notarile. Molto spesso, è sufficiente fare una telefonata allo studio o, ancora meglio, inviare una e-mail.

Per trovare i recapiti dei notai della tua città potresti fare una ricerca su applicazioni di uso comune come Google Maps. È, infatti, molto probabile che il notaio abbia una scheda su Google in cui siano presenti informazioni come numero di telefono dello studio, indirizzo ed, eventualmente, sito web.

Non aspettarti che ogni notaio sia dotato di un sito web. Solo in pochi hanno deciso di dotarsi di strumenti del genere, anche in virtù del fatto che per questa categoria professionale vigono molte limitazioni dal punto di vista delle attività pubblicitarie e promozionali.

In ogni caso, è innegabile che uno studio notarile provvisto di sito web rappresenta, agli occhi di un potenziale cliente, un ottimo biglietto da visita.

Ci sono, comunque, altre piattaforme online, come ad esempio il portale del Consiglio Nazionale del Notariato, dove è possibile accedere agli elenchi dei notai suddivisi per provincia. Per ogni notaio è presente una scheda che riporta le informazioni anagrafiche del pubblico ufficiale e i dati di contatto.

Per velocizzare i tempi, consigliamo di inviare una richiesta via e-mail. L’ideale sarebbe trasmettere una comunicazione tramite Posta Elettronica Certificata ma se non hai un account PEC puoi utilizzare anche la posta elettronica tradizionale.

La presenza di una traccia scritta garantita da una e-mail è da preferire rispetto ad altre soluzioni comunicative. Va da sé che è importante essere chiari nel testo della e-mail.

Se stai cercando un notaio per una compravendita immobiliare diamo per scontato che tu abbia già individuato l’immobile da acquistare. Potresti addirittura aver fatto una proposta d’acquisto e firmato un preliminare di vendita.

Questo vuol dire che, molto probabilmente, sei già in possesso di informazioni importanti come:

● Prezzo dell’immobile;
● Tipologia di venditore (privato o costruttore).

Tali informazioni, però, non sono sufficienti ai fini dell’elaborazione di un preventivo notarile. Al notaio serve, infatti, sapere se, ad esempio, chi acquista può avvalersi dei benefici relativi alla prima casa.

Al di là di ciò che potresti dichiarare sotto la tua responsabilità, servono documenti che consentano al notaio di avere un quadro più ampio dell’immobile oggetto di contrattazione.

Uno di questi è, senza dubbio, la visura catastale. Ti anticipiamo sin da subito che, senza questo documento, è pressoché impossibile che un notaio possa preparare un preventivo.

Ciò in quanto la visura catastale riporta, tra le altre informazioni, anche la rendita catastale dell’immobile, indispensabile per il calcolo del valore catastale dell’edificio e, dunque, delle tasse che dovrai pagare.

È importante che tu sappia sin da subito che nel preventivo del notaio difficilmente verrà fatta una distinzione tra onorari e imposte. Quasi certamente ti verrà indicata la cifra complessiva da pagare e che, dunque, comprende tutte le spese.

In ogni caso, ti consigliamo di procurarti anzitempo la visura catastale, chiedendola al venditore dell’immobile o, in caso di compravendita mediata da agenzie immobiliari, all’agente immobiliare che si sta occupando dell’operazione.

Altrettanto importante è mettere al corrente il notaio della presenza o meno di un finanziamento bancario. Infatti, non tutti sanno che, in caso di mutuo, il notaio sarà incaricato della redazione di due atti notarili. Il primo è quello legato alla compravendita vera e propria e viene sottoscritto dall’acquirente e dal venditore. Il secondo, invece, coinvolge solo acquirente e istituto di credito.

Dunque, in presenza di mutuo, il notaio dovrà fare i conti con un carico di lavoro maggiore da sbrigare, in quanto sarà necessario interfacciarsi con l’istituto di credito che erogherà il finanziamento e inviare allo stesso la relazione notarile preliminare.

In sostanza, maggiore è il numero di informazioni che riuscirai a fornire al notaio, presumibilmente minori saranno i tempi di risposta.

Se vuoi risparmiare sulle spese notarili è probabile che tu possa orientarti verso il notaio che ti proporrà il preventivo più basso. Si tratta di una scelta del tutto legittima anche perché è difficile, per un comune cittadino, dubitare delle capacità e delle competenze di un pubblico ufficiale.

In ogni caso, prima di prendere una decisione definitiva, ti consigliamo di acquisire informazioni sui vari studi notarili a cui ti sei rivolto, cercando di comprendere se godono o meno di buona fama.

Per non rallentare eccessivamente i tempi della compravendita, di per sé spesso non propriamente brevi, ti consigliamo di non tergiversare troppo nella scelta del notaio. Dopo aver preso la tua decisione, dovresti darne quanto prima comunicazione allo studio notarile, il quale ti fornirà tutte le informazioni su eventuali ed ulteriori documenti da inviare.

L’estate è alle porte, ecco gli interventi necessari per la tua casa

Con la primavera ormai alle spalle e le giornate che si allungano inesorabilmente, è facile lasciarsi trasportare dalla leggerezza dell’estate imminente. Ma c’è un momento, quasi impercettibile, in cui il sole più alto nel cielo non significa solo vacanze e relax, bensì preparazione e lungimiranza. Proprio ora, mentre il caldo inizia a farsi sentire, è il tempo perfetto per prendersi cura della casa, prevenendo piccoli e grandi problemi che potrebbero emergere nei mesi a venire. E no, non si tratta solo di una lista di controlli: ogni intervento è un tassello di una strategia più ampia per vivere meglio.

Rivedere l’involucro dell’edificio: un’occhiata alle pareti esterne
Le facciate, giorno dopo giorno, si confrontano con vento, pioggia, sole battente. E mentre l’occhio si abitua alla loro presenza silenziosa, il tempo lavora in modo invisibile. Crepe nell’intonaco, macchie di umidità, rigonfiamenti: segnali da non ignorare. Un controllo visivo accurato può fare la differenza tra un semplice intervento estetico e una ristrutturazione più seria. In estate il clima asciutto aiuta le lavorazioni, ed è proprio ora che occorre intervenire, se necessario, per prevenire danni strutturali più gravi.

Infissi e serramenti: barriere invisibili da rafforzare
Chi ha sperimentato spifferi invernali sa quanto possano incidere sul comfort domestico e sulla bolletta. Ma è durante l’estate che si decide la tenuta della stagione fredda. Gli infissi vecchi, magari deformati o con guarnizioni consumate, non svolgono più la loro funzione protettiva. Le versioni più moderne, realizzate con materiali come il PVC o l’alluminio a taglio termico, rappresentano un investimento duraturo. E se l’aria condizionata sembra inefficace, è possibile che il problema sia lo stesso: dispersione termica. Meglio agire ora, prima che l’aria gelida lo renda evidente.

Un tetto sicuro sopra la testa: manutenzione o trasformazione?
Il tetto protegge, ma non è eterno. Le sue condizioni vanno verificate con attenzione. In particolare, i tetti in coppi o metallo possono richiedere piccoli aggiustamenti che, se trascurati, diventano emergenze. Un’attenzione particolare va posta alle guaine dei tetti piani, che con il caldo possono subire dilatazioni eccessive. L’estate è anche la stagione ideale per pensare in grande: coibentazioni, ventilazioni e altre migliorie possono essere pianificate e realizzate senza l’urgenza del maltempo.

Terrazzi e balconi: quando l’esterno diventa un’estensione del benessere
Non è raro trascurare le superfici esterne. Eppure, balconi, terrazze, cortili sono luoghi di vita quotidiana, specialmente d’estate. Lì si fanno colazioni lente, si legge all’ombra, si chiacchiera con amici e vicini. Ma sono anche esposti a piogge torrenziali, sbalzi termici, umidità. L’impermeabilizzazione è un passaggio chiave, così come la scelta della pavimentazione. Curare questi aspetti significa prevenire infiltrazioni e deterioramenti. E, non meno importante, scegliere con attenzione anche il materiale: la qualità della pavimentazione per terrazzi fornita da Bricoflor, ad esempio, garantisce una lunga durata e una resa estetica di alto livello, senza scendere a compromessi. Qui, la funzionalità incontra il design.

La caldaia e l’impianto di riscaldamento: il cuore silenzioso della casa
Anche se fuori si sfiorano i trenta gradi, la caldaia non può essere ignorata. È proprio ora che va controllata, pulita, o magari sostituita. Intervenire in estate significa avere tempi tecnici più distesi e, spesso, condizioni economiche più favorevoli. La manutenzione ordinaria può evitare guasti nei mesi più freddi. E se si desidera rinnovare il sistema, è il momento giusto per valutare opzioni come le pompe di calore o le stufe a pellet, soluzioni ibride che coniugano risparmio e impatto ambientale ridotto.

Un impianto elettrico pensato per i nuovi ritmi
Con l’arrivo del caldo, gli spazi si trasformano. Si cena più spesso all’aperto, si lavora da casa sotto un ventilatore, si accendono condizionatori e dispositivi elettronici. Ma spesso l’impianto elettrico è figlio di un’altra epoca. Rivedere il quadro elettrico, le prese, l’illuminazione permette non solo un risparmio in bolletta, ma anche una maggiore sicurezza. Le lampade a LED, i sistemi di regolazione automatica, l’uso intelligente dei consumi sono dettagli che migliorano la qualità della vita. Non si tratta di rivoluzioni, ma di scelte sottili e consapevoli.

Gli esterni verdi: il giardino non è solo decorazione
Un giardino ben curato è molto più di un angolo ornamentale. Le piante soffrono il caldo, ma anche le escursioni termiche notturne. E quelle più delicate vanno protette prima che sia troppo tardi. È anche il momento di potare, sistemare, ripensare spazi e arredi. Un’area verde in ordine migliora non solo l’estetica della casa, ma anche la vivibilità dell’intero immobile. Piccoli interventi ora possono evitare interventi maggiori dopo.

Un intervento dimenticato (ma non per questo meno importante)
Ci sono elementi della casa che sfuggono, che restano ai margini dell’attenzione. Uno di questi è il sistema di scarico delle acque piovane. Grondaie intasate, condutture bloccate, pozzetti trascurati: dettagli invisibili fino al giorno in cui smettono di funzionare. E a quel punto, il problema è reale. L’estate, con la sua relativa tranquillità climatica, è il momento giusto per pulire, sostituire, riparare. Una piccola operazione che può evitare disastri durante i primi acquazzoni autunnali.

Ogni casa ha il suo carattere, la sua storia, le sue fragilità. Ma tutte, indistintamente, meritano attenzione. Non è una corsa contro il tempo, né una lista di doveri. È un atto di cura. E, forse, è proprio adesso — mentre il sole entra dritto dalle finestre spalancate e la vita scorre lenta — che ci si accorge di quanto sia prezioso prendersi cura di ciò che ci protegge. Perché l’estate passa. Ma la casa resta.

Rebuild: l’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito

Il 6 e 7 maggio 2025 torna a Riva del Garda (TN) REbuild, giunto all’undicesima edizione. Come ogni anno, il ricco programma di meeting (16 le conferenze e 4 i workshop in agenda) che vede la partecipazione di oltre 60 speaker è stato studiato per plasmare la roadmap del futuro del comparto delle costruzioni passando sotto la lente tutti i processi intermedi e collegati, gli strumenti di nuova generazione, i materiali più d’avanguardia e le conoscenze più innovative.

Il focus di REbuild 2025 ruoterà attorno al tema delle connessioni tra persone, competenze e tecnologie a 360°. Una visione che mira ad affiancare all’edilizia tradizionale industrializzazione, prefabbricazione, nuova cantieristica, digitalizzazione (AI, Big Data, machine learning), figure professionali tecnologicamente avanzate, tool evoluti, per poter restituire case history, prodotti e soluzioni ad alto tasso innovativo.

«Grande attenzione all’impatto non solo economico, ma anche sociale, etico e culturale dell’utilizzo e dello sviluppo di tecnologie intelligenti che devono essere condivise, accessibili e migliorative della qualità della vita di tutti, oltre a trasformare il comparto», afferma in una nota Roberto Pellegrini, presidente di Riva del Garda Fierecongressi. «L’effetto di questi cambiamenti deve essere allineato ai principi di sostenibilità e inclusione sociale».

I workshop di REbuild analizzeranno l’evoluzione dell’edilizia attraverso tecnologie emergenti come intelligenza artificiale, robotica, stampa 3D e digitalizzazione, strumenti chiave per accelerare l’innovazione. Verranno approfonditi il ruolo della sostenibilità e dell’economia circolare per ridurre l’impatto ambientale del settore e l’industrializzazione dei processi con metodologie costruttive off-site, che rendono la produzione più efficiente e flessibile.

Comunicato stampa

Fotovoltaico: il mercato si sposta dalla progettazione alla costruzione

Il fotovoltaico è uno dei settori chiave nel processo di transizione green che le aziende, in Italia e in Europa, stanno affrontando. Si tratta di un ambito che sta generando risultati positivi e interessanti anche dal punto di vista dell’occupazione e delle opportunità di lavoro. Secondo i dati elaborati da Hunters Group, infatti, crescono del 53% le richieste per professionisti green, in particolare per chi si occupa di project management e progettazione.

“Negli ultimi anni – precisa Gionata Aldeghi Manager e Industry Leader ambito Energy di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – tutto il comparto green ha dato una grande spinta al mercato del lavoro e il settore fotovoltaico ne ha risentito in termini di evoluzione tecnologica e diffusione. Per affrontare la transizione energetica e le sfide sempre più complesse del mercato sono necessari innovazione tecnologica e sviluppo avanzato di competenze settoriali al fine di preparare professionisti altamente qualificati”.

In questo momento, le aziende sono alla ricerca di Project Developer, Construction Manager e Responsabili O&M/Asset Management che possano guidarle nel viaggio verso l’efficientamento energetico e che siano in grado di garantire un efficace sviluppo e gestione degli impianti.

Project Developer: si occupano dell’individuazione di nuove opportunità e della negoziazione con i proprietari degli immobili per la realizzazione dei progetti. Identificano soggetti interessati alle Comunità Energetiche e gestiscono tempistiche, risorse e personale per il completamento dei lavori. Collaborano con il team di ingegneria per sviluppare il budget di progetto e coordinano l’approvvigionamento dei materiali. Sono il punto di riferimento per clienti e stakeholder, fornendo aggiornamenti costanti e supportando il team operativo nella risoluzione di eventuali problematiche legate all’installazione. La RAL per questi professionisti si aggira intorno ai 60.000 – 70.000 euro.

Responsabili O&M/Asset Management: sono figure chiave nella gestione di un progetto in ambito fotovoltaico. Si occupano di monitorare costantemente il corretto funzionamento degli impianti per assicurarsi che non sorgano problemi o malfunzionamenti. Forniscono, inoltre, supporto specialistico in tutte le fasi di avanzamento di un progetto e si occupano di aggiornare e gestire – quando necessario – la documentazione tecnica in modo che tutte le informazioni siano accurate e sempre aggiornate. Hanno, infine, la responsabilità del mantenimento e della conformità degli impianti dal punto di vista normativo. La retribuzione annua lorda è compresa tra 55.000 – 75.000 euro.

Construction Manager: sono responsabili della costruzione dell’impianto in coordinamento con il PM e il reparto di progettazione. Gestiscono i budget, coordinano capicantiere, installatori, fornitori e appaltatori e verificano lo stato di avanzamento dei lavori. Si occupano, infine, del controllo del rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza e predispongono la reportistica. Per questi professionisti la retribuzione è interessante: da 70.000 – 95.000 euro.

Comunicato stampa

Nel 2024 la percentuale di affitti express scende all’11%

Affitti sempre meno veloci: le operazioni concluse in meno di 24 ore diminuiscono di 6 punti percentuali nel quarto trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando dal 17% all’11%. È quanto emerge dai dati di idealista, il portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia. Un trend che suggerisce un rallentamento nel ritmo delle locazioni “lampo”.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “il calo degli affitti express certifica un certo raffreddamento nel mercato della locazione nell’ultimo anno. Questo cambiamento è legato principalmente al miglioramento delle condizioni macroeconomiche, con il contenimento dell’inflazione e la riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE, che hanno contribuito a creare un ambiente più favorevole per gli acquisti. Infatti, la diminuzione dei tassi di interesse, iniziata durante l’estate, ha stimolato una ripresa della domanda nel mercato delle compravendite. In questo contesto, molti inquilini che, a causa dei canoni elevati, avevano deciso di rimanere più a lungo nelle abitazioni in affitto, hanno ora trovato più conveniente passare all’acquisto, riducendo così la pressione sulla domanda di locazioni”

Capoluoghi
Treviso, è il capoluogo con la quota più elevata di affitti express, con il 63% delle abitazioni rimaste meno di 24 ore su idealista; mentre, a Pisa la quota è del 41%. Subito dopo, Brescia e Piacenza registrano entrambe una quota del 38%, mentre altri sette centri (Arezzo, Bari, Brindisi, Modena, Pescara, Trento e Vicenza) si attestano al 33%.
Successivamente, troviamo altri 35 capoluoghi che registrano variazioni superiori alla media nazionale dell’11%, tra cui spiccano i principali mercati urbani come Roma (23%), Napoli (22%), Torino (21%), Palermo (19%), Bologna (14%) e Milano (13%). Padova (11%) si allinea con la media nazionale, mentre altri 9 capoluoghi presentano un tasso di affitti express inferiore all’11%.
Questo fenomeno non esiste statisticamente in 26 centri capoluogo rilevati.

Variazioni rispetto allo scorso anno
Treviso registra, inoltre, l’incremento più significativo degli affitti express, con un aumento del 39%, passando dal 24% nel 2023 al 63% attuale. Seguono Pisa con una crescita del 35%, Brindisi (33%) e Foggia (30%) e Pescara (27%). Per quanto riguarda i principali mercati urbani, a Napoli le locazioni express registrano un aumento del 12% rispetto al 2023, mentre a Roma l’incremento è del 9% e a Milano del 4%.
Al contrario, in 26 capoluoghi si osserva una contrazione degli affitti express rispetto al quarto trimestre 2023. I mercati che hanno registrato le diminuzioni più rilevanti sono Lecce (-29%), Cremona e Asti (entrambe con un calo del 17%), Ancona (-16%) e Padova (-15%), che evidenziano le flessioni più marcate nell’ambito delle locazioni rapide.

Province
Pordenone è la provincia con la maggiore incidenza di affitti express, registrando un 43%, seguita da Modena (38%), Ragusa (33%), Vicenza (31%), e da Brescia e Padova, entrambe al 30%. Nella provincia di Roma, il tasso si attesta al 13%, mentre a Milano scende al 9%.
Al contrario, le province con la minore incidenza di annunci di case in locazione che si affittano in meno di 24 ore sono Caserta, Alessandria e Parma, tutte con un 4%. In 25 province, il fenomeno degli affitti express è pressoché assente, rimanendo un trend più comune nei mercati provinciali.
Dati raccolti e analizzati da idealista/data, la proptech di idealista che fornisce informazioni destinate a un pubblico professionale per facilitare le decisioni strategiche degli operatori in Spagna, Italia che Portogallo. La unit sfrutta tutti i parametri del database di idealista in ciascun paese, integrandoli con altre fonti di dati pubbliche e private, per fornire servizi di valutazione, investimento, acquisizione e analisi del mercato.

Comunicato stampa

Acqua sempre più cara per le famiglie italiane

Acqua sempre più cara per le famiglie italiane. Salgono le tariffe comunali e salgono le bollette. Ma non a Milano che si conferma nel 2024 il capoluogo con l’acqua al prezzo più basso. Lo rivela il XX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva.

Secondo l’indagine, basata su una famiglia composta da 3 persone, papà, mamma e un solo figlio, con consumo annuo di 182 metri cubi, nel 2024 la spesa a famiglia è stata di 500 euro.

Quasi 20 euro in più rispetto ai 481 euro spesi nel 2023. Ma se il confronto viene fatto con il 2019 – cioè prima della crisi pandemica – la spesa per l’acqua è salita del 23%. “Per chi ha accesso al bonus sociale idrico, appartenente ad un nucleo familiare di tre persone e soglia Isee fino a 9.530 euro, il risparmio annuo si attesta sui 110 euro” afferma il Rapporto.

La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise (234 euro) dato invariato rispetto all’anno precedente.

Al contrario, la regione con la spesa più elevata è la Toscana (748 euro) dove rispetto al 2023 si registra un aumento medio del 2,3%. L’incremento più consistente interessa l’Emilia Romagna (+8,8%) e l’Abruzzo (+8,5%).
Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 917 euro (+5,7%) mentre Milano conquista anche nel 2024 la palma di capoluogo più economico con 185 euro. Fra i capoluoghi di provincia, aumenti a due cifre percentuali per Salerno (+16,1%), Novara e Verbania (+12,9%), Rovigo (+11,1%). A Latina si registra un decremento del 37%.

In base a dati Istat, riporta l’Osservatorio, nel 2023 l’86,4% (+0,4 rispetto all’anno precedente) delle famiglie allacciate si dichiara molto (21,5%) o abbastanza soddisfatto (64,9%) del servizio idrico, contro un 13,6% poco o per niente.

Nello stesso anno, l’8,9% ha lamentato irregolarità nell’erogazione, percentuale che sale al 15,8% nelle regioni del Sud e al 24,3% nelle Isole. La fornitura irregolare del servizio, oltre alle problematiche di accesso, incide negativamente in molti casi anche sui livelli di fiducia dei cittadini nei confronti dell’acqua di rubinetto. In media una famiglia su 4 è poco o per niente soddisfatta della qualità dell’acqua di rubinetto, con situazioni di maggiore criticità al Sud e soprattutto nelle Isole dove il 53,4% di esse dichiara di non fidarsi a berla, a fronte di una media nazionale del 28,8%, comunque alta. Ciò spiega in parte perché gli italiani siano i primi consumatori di acqua in bottiglia in Europa (con una media annua di 208 litri pro capite) e secondi al mondo dopo il Messico (che detiene un media annua pro capite di 244 litri).

Agenzia Ansa

Atc Piemonte Nord: bando per l’assegnazione di 75 alloggi

casa in costruzione

Mettere a disposizione di chi ne ha diritto alloggi di edilizia residenziale pubblica non immediatamente assegnabili, perché bisognosi di interventi di manutenzione.

E’ questo il senso del bando di autorecupero – aperto fino al 12 maggio 2025 – grazie al quale Atc Piemonte Nord ha individuato, per ora, 75 case popolari “appetibili” nei territori del quadrante in cui opera.

“Gli aspiranti assegnatari in attesa di un alloggio popolare perché in graduatoria – spiegano dagli uffici dell’Agenzia – possono fare domanda di autorecupero impegnandosi a farsi carico, nei tempi e modi concordati, dei lavori indispensabili già individuati da Atc e per un importo massimo di 10 mila euro.

La somma anticipata sarà poi scalata dal canone mensile”. I 75 alloggi disponibili per questa edizione dell’autorecupero coprono tutte le aree del quadrante di competenza Atc del Piemonte Nord e sono così dislocati: Novara n. 19 alloggi, Biella n. 12 alloggi, Carisio n. 1 alloggio, Santhià n. 1 alloggio, Trino n. 4 alloggi, Verbania n. 4 alloggi, Vercelli n. 11 alloggi, Villadossola n. 22 alloggi, Invorio n. 1 alloggio.

A breve, una volta definite le graduatorie di altri Comuni, saranno individuate ulteriori case popolari da inserire nel progetto in corso. L’Agenzia invita a consultare il sito www.atcpiemontenord.it dove, nell’apposita sezione all’interno di “Area cittadini”, si può facilmente trovare e scaricare tutta la modulistica inerente il bando.

Comunicato stampa

Direttiva Ue Case Green, i risultati delle indagini di Adiconsum

Si avvicina il grande sforzo di efficientamento energetico degli edifici richiesto dalla Direttiva Case Green (EPBD): certificazione delle prestazioni e strumenti di finanziamento dei lavori sono cruciali per consentire alle famiglie di fare le scelte giuste di acquisto e ristrutturazione.

Il progetto europeo EPC – Energy Performance Certificates, promosso dal BEUC (associazione europea delle organizzazioni consumeriste) e finanziato dalla European Climate Foundation, ha come obiettivo quello di indagare sugli strumenti a supporto dell’efficientamento energetico delle abitazioni private nei Paesi europei.

Adiconsum come partner italiano ha svolto due indagini: una sull’APE, l’Attestato di prestazione energetica di un immobile, e un’altra sui mutui e prestiti “green” da parte delle banche, per sostenere i consumatori che acquistano case con alta efficienza energetica o che vogliono ristrutturare la propria casa per migliorarla.

La rilevazione riguardante l’APE si è svolta nella città di Roma tra giugno e luglio 2024, ed è stata condotta da Adiconsum nazionale in collaborazione con Adiconsum regionale Lazio e l’Ordine dei Geometri di Roma. Lo scopo era quello di verificare la qualità, la completezza, l’affidabilità, il costo e le eventuali problematiche relative al certificato di prestazione energetica, partendo dalla redazione di più attestati APE per le medesime abitazioni.

Per ogni immobile sono stati rilasciati 6 attestati APE: cinque realizzati in modalità “Mistery Shopping” su abitazioni messe a disposizione da consumatori volontari, più uno di riferimento, a “regola d’arte”, redatto dall’Ordine dei Geometri, che ha realizzato alla fine anche un esame comparativo dei certificati APE rilasciati da tutti i professionisti precedenti.

Sono emerse notevoli differenze tra i risultati, in merito a tutti i parametri valutati: la stessa abitazione in certi casi è risultata assegnata a ben tre classi energetiche diverse! Il costo (da 100 a 500 euro, con una media di 250), il tempo della visita e le verifiche svolte variano tantissimo. Il tutto senza considerare gli APE emessi online “a distanza” sulla base di dati autocertificati dal consumatore, che costano fino a un decimo del prezzo di mercato e avranno affidabilità analoga (non sono stati testati). Davvero diamo all’APE solo il valore di un pezzo di carta necessario a vendere o affittare la casa? Ci sono responsabilità per gli APE irregolari? L’indagine illustra molti aspetti interessanti, evidenziando una serie di criticità, in parte afferenti la regolamentazione e le questioni burocratiche, questioni legate al mercato, formazione e abilitazione dei certificatori, tecnologie di rilevazione e software di calcolo, e anche il sistema dei controlli istituzionali e delle sanzioni.

Su queste Adiconsum intende invitare i policy makers, ma anche tutti gli altri stakeholders, a riflettere, con una serie di proposte. Inoltre, c’è un problema “culturale” che riguarda i consumatori che troppo spesso non comprendono l’importanza di avere impianti efficienti e sicuri, in regola.

Il secondo Report ha riguardato i mutui e prestiti “green” per finanziare l’acquisto di abitazioni in classe energetica A o B e gli interventi di efficientamento energetico dell’abitazione. L’indagine è stata condotta da Adiconsum nel mese di luglio 2024 e ha visto la partecipazione volontaria delle seguenti banche, tutte rappresentative a livello nazionale: Intesa San Paolo, UniCredit, Mediolanum, BPER, alle quali è stato somministrato un questionario e rivolta un’intervista in profondità; Adiconsum ha anche svolto una rilevazione sul comparatore Mutuionline.it, tenendo conto dei medesimi parametri: tipologia del cliente, reddito, importo, durata e tasso del mutuo, numero di rate e numero di anni del mutuo, classe energetica e requisiti di accesso all’offerta green.

Dall’indagine è emerso che gli incentivi vanno dal tasso agevolato (0,10% in media) allo sconto o all’azzeramento dei costi accessori come l’istruttoria e la perizia sull’immobile: in generale, le agevolazioni “green” si sommano a quelle previste per altri prodotti. Tra queste, segnatamente, l’agevolazione pubblica del Mutuo prima Casa Consap, che si può quasi sempre cumulare con i vantaggi del mutuo “green” offerto dalla banca.
Inaspettatamente, è emerso che, con poche eccezioni, l’APE non ricopre alcun ruolo nell’accoglimento della domanda di mutuo green e non interviene né nella valutazione del merito creditizio né sulla stima dell’immobile, in quanto entra in scena soltanto all’atto della stipula del rogito notarile, quando il mutuo è già stato deliberato e concesso.

I finanziamenti “green” per i lavori di ristrutturazione, seppur previsti nella maggior parte delle banche partecipanti al sondaggio, al momento non hanno ancora espresso un particolare appeal sul mercato.
Non sono noti prodotti di finanziamento per lavori di ristrutturazione delle parti comuni nei condomini (se pensiamo al cappotto termico dei palazzi, che ha avuto un ruolo centrale nel Superbonus, appare strano).

L’indagine ha messo in luce che l’offerta delle banche in relazione ai mutui e finanziamenti “green” è ancora in evoluzione e non tutte le banche presenti sul mercato italiano offrono prodotti di questo tipo, anche se ci si aspetta che con l’imminente entrata in vigore dei decreti attuativi della direttiva EPBD e a fronte di un patrimonio immobiliare che ha scarsa efficienza energetica, mutui “green” e agevolazioni pubbliche, in primis a favore dei meno abbienti, potranno fare la differenza e permettere a tutti di godere dei vantaggi di una casa energeticamente efficiente, debellando la povertà energetica che tanto grava su moltissime famiglie del nostro Paese.

Comunicato stampa Adiconsum

Affitti sociali diffusi, la proposta alla Camera dei piccoli proprietari

I piccoli proprietari, rappresentati dal Presidente Nazionale Fabio Pucci e dal Segretario Generale Jean-Claude Mochet, hanno presentato la loro proposta all’audizione della commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 1169 (Furfaro e altri) e C. 1562 (Santillo ed altri) in materia di edilizia residenziale pubblica, recupero del patrimonio abitativo e sostegno all’emergenza abitativa.

Dopo aver presentato i dati allarmanti sull’emergenza abitativa e analizzato positivamente le due proposte di legge, che puntano prevalentemente al recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e al loro incremento a vantaggio delle famiglie più disagiate, l’UPPI è andata oltre, ritenendo che la grave situazione vada affrontata con un approccio integrato e inclusivo, mettendo in campo tutte le risorse disponibili, sia pubbliche che private.

In Italia circa il 70% delle famiglie vive in una casa di proprietà e la piccola proprietà diffusa (spesso per investimento o eredità) costituisce di fatto un “polmone” potenziale di alloggi disponibili per l’affitto.

Ma a fronte di decine di migliaia di alloggi pubblici da costruire nei prossimi anni, esistono oggi circa 10 milioni di abitazioni private inabitate che potrebbero essere immesse sul mercato della locazione con adeguate garanzie e incentivi.

È pertanto fondamentale che le politiche pubbliche non determinino una competizione sleale o una sovrapposizione inefficiente tra settore pubblico e privato, bensì li armonizzino.

Le proposte di legge C. 1169 e C. 1562 rappresentano un significativo passo avanti, ha detto Pucci, ma per massimizzare l’impatto di tali riforme è necessario coinvolgere la piccola proprietà edilizia non come controparte da penalizzare o tassare, ma come alleato strategico: “Migliaia di piccoli proprietari sono pronti a fare la loro parte mettendo a disposizione alloggi per affitti sostenibili, l’attivazione di migliaia di nuovi contratti di locazione a canone concordato su immobili privati attualmente sfitti genererebbe un significativo incremento del gettito fiscale attraverso l’incremento delle imposte indirette connesse nonché l’indotto economico (manutenzioni, ristrutturazioni, interventi di riqualificazione, servizi accessori)”.

L’UPPI si è dichiarata da subito disponibile a collaborare con le istituzioni nella definizione dei dettagli operativi di un vero e proprio Programma nazionale di locazione sociale diffusa.

L’idea è stata apprezzata dai deputati che hanno chiesto chiarimenti per poter inserire i relativi emendamenti nel corso della discussione delle proposte di legge.

Il Segretario Generale dr. Jean-Claude MOCHET
Il Presidente Nazionale Fabio PUCCI