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ARCHIVIO DEL CONDOMINIO

Building automation, la rivoluzione degli edifici intelligenti

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La detrazione del 50% per la cucina a legna

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Condominio, nuova norma UNI 10801 per gli amministratori

L’attività di compravendita e gestione immobiliare in Italia è in costante crescita e trasformazione.
Per tali motivi, la Commissione “Servizi” dell’UNI ha rivisto la normativa relativa a questo ambito.
Il risultato di questa revisione è la: UNI 10801:2024 “Attività professionali non regolamentate – Amministratore di condominio – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità“, che sostituisce la UNI 10801:2016.
Gli amministratori di condominio si occupano di gestire servizi tecnologici, manutentivi ed energetici negli edifici, affrontando una vasta gamma di attività che vanno dall’energia alla sicurezza, dalla manutenzione al risparmio energetico.
Il professionista che si occupa di questa gestione deve quindi essere competente, ben preparato e costantemente aggiornato per affrontare le sfide del settore in evoluzione.
La formazione continua è considerata essenziale per migliorare le proprie competenze e garantire un servizio di alta qualità orientato alla soddisfazione del cliente, il cui benessere è prioritario. Inoltre, è possibile che l’amministratore operi con il supporto di collaboratori per ottimizzare l’efficienza e l’efficacia delle attività svolte.
La nuova versione della normativa introduce importanti cambiamenti per adeguarsi alle evoluzioni del settore, come la gestione della privacy condominiale, i parametri di qualità professionale e linee guida per la rendicontazione economica.
Questa revisione mira a fornire un servizio di qualità, allineato alle esigenze del mercato e in sintonia con le direttive future, come quelle sulle abitazioni ecologiche.

Bonus per acquisto e installazione di vetrate panoramiche amovibili

Vorrei installare una vepa. Esiste, per il corrente anno, un bonus che consenta l’agevolazione delle spese per l’acquisto e l’installazione di vetrate scorrevoli?

La realizzazione di vetrate scorrevoli può dare diritto sia al bonus ristrutturazioni, sia all’ecobonus:
• 1 – al bonus ristrutturazione (detrazione 50%) solamente se rientra in un intervento più ampio di ristrutturazione, oppure se si tratta di vetrata esterna realizzata con vetri antisfondamento, al fine di prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
• 2 – all’ecobonus (detrazione 50%) se gli interventi riguardanti le finestre, comprensive di infissi, determinano:
– a) un miglioramento delle caratteristiche termiche delle strutture esistenti con la fornitura e posa in opera di una nuova finestra comprensiva di infisso;
– b) un miglioramento delle caratteristiche termiche dei componenti vetrati esistenti, con integrazioni e sostituzioni.

L’intervento, rientrante nell’elenco delle casistiche di lavori effettuabili in edilizia libera, è agevolabile in base alle disposizioni del bonus ristrutturazioni con detrazione del 50% del costo suddivisa in 10 anni. Si tratta del cosiddetto “bonus vetrate“.

Si ricorda che l’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 906-209/2022, ha fornito parere positivo sulla possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali per l’installazione delle vetrate panoramiche, cosiddette “VEPA”, se anti-sfondamento.

Nel caso specifico, un contribuente richiedeva chiarimenti in merito al beneficio delle detrazioni fiscali per l’installazione di vetrate panoramiche amovibili che intendeva posizionare sui balconi della propria abitazione.

In particolare, il contribuente supponeva che le VEPA potessero beneficiare di detrazioni fiscali quali misure anticrimine in accordo al bonus ristrutturazioni, “ovvero, eventualmente, qualora dotate di vetri idonei a garantire schermatura solare (e quindi tecnicamente utili all’efficientamento energetico dell’edificio) fossero agevolabili in accordo all’Ecobonus”.

Nella sua risposta, l’Agenzia delle Entrate ha asserito che le vetrate panoramiche rientrano a pieno titolo tra i “Lavori, su singole unità immobiliari e su parti comuni, finalizzati alla prevenzione del rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi” di cui all’art. 16-bis, comma 1, lett. f del TUIR.

L’Amministrazione, richiamando la Circolare n. 28/E del 25/07/2022, ha ricordato come per “atti illeciti” si intendano quelli perseguibili penalmente come, ad esempio, il furto, l’aggressione, il sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti il superamento di limiti fisici posti a tutela di diritti giuridicamente protetti.

L’Agenzia concludeva: “Si ritiene che l’istante possa beneficiare della detrazione in parola qualora le Vetrate Panoramiche Amovibili che intende installare sui balconi siano costituite da vetri antisfondamento, in quanto finalizzati alla prevenzione del rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi”.

Errato bonifico per le spese di riqualificazione energetica e diritto alla detrazione

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Superbonus, la plusvalenza non si tassa per la vendita di case ereditate

Nel 2022 ho ereditato da mia madre i due sesti di un immobile, dopo averne già ereditato un sesto da mio padre nel 2003. La parte restante è pervenuta a mio fratello con le stesse modalità. L’immobile è una seconda casa ed è locato a terzi. Ora entrambi vorremmo cedere le nostre quote a una società immobiliare. Vorrei sapere se la plusvalenza generata dalla cessione, che avviene prima dei 5 anni dall’acquisizione da parte nostra, è soggetta a tassazione? Visto che per adeguare l’immobile sono state utilizzate le agevolazioni previste dal Superbonus, tale plusvalenza è soggetta ad ulteriore tassazione?

L’acquisizione dell’unità abitativa per successione ereditaria costituisce una esimente prevista dall’articolo 67, comma 1, lettera b, del Tuir (Dpr 917/1986), in funzione della quale l’eventuale plusvalenza realizzata in seguito alla vendita non è soggetta a prelievo d’imposta, neppure nell’evenienza in cui la durata del possesso sia inferiore a cinque anni.

Condominio e installazione delle colonnine di ricarica

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La manutenzione della linea vita

lavori in cantiere
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Superbonus, la tassa per chi vende prima dei dieci anni

Sono proprietario di un appartamento acquisito per successione nel 1961, che non è la mia abitazione principale. Abbiamo beneficiato del Superbonus con sconto fattura. In caso di vendita dell’appartamento sono tenuto a pagare la tassa sulla plusvalenza o sono esente, avendo acquisito l’immobile per successione oltre 60 anni fa?

La legge di bilancio 2024 ha previsto l’assoggettamento a tassazione delle plusvalenze realizzate con la cessione a titolo oneroso di beni immobili per i quali si è beneficiato del Superbonus con lavori conclusi da non più di 10 anni.
La norma non si applica però agli immobili acquisiti per successione – quindi lei non viene colpito dalla nuova norma – e a quelli che sono stati adibiti ad abitazione principale per la maggior parte dei dieci anni antecedenti la cessione o per la maggior parte del periodo se il possesso ha durata inferiore.
L’aliquota è del 26%, salvo opzione per la tassazione con le aliquote progressive Irpef, normalmente meno favorevole.

Mercato delle locazioni: le nuove sfide per un mercato sempre più complesso

indagine affitti

Il mercato della locazione in Italia è caratterizzato da una serie di sfide e complessità che influenzano sia i locatori, sia i locatari.
Nonostante una domanda elevata (oltre 700.000 richieste di locazione stimate da Nomisma nel 2023), esiste una significativa discrepanza tra l’offerta disponibile e la domanda effettiva. Infatti, circa l’11% delle abitazioni nel Paese rimane non utilizzato o non concesso in locazione (Fonte Agenzia delle Entrate), creando un mercato degli affitti non tanto saturo, ma piuttosto bloccato.
L’elevata quota di abitazioni inutilizzate (o nelle disponibilità dei proprietari) associata all’accresciuta dimensione del mercato degli affitti brevi, specie nelle località turistiche, rappresenta la fotografia più realistica di un orientamento che rende sempre più difficile l’individuazione di soluzioni abitative in locazione a medio-lungo termine.
Sono queste alcune delle principali evidenze emerse nella prima edizione dell’Osservatorio Affitti 2023, condotto da Nomisma per conto di CRIF e in collaborazione con Confabitare, che si propone di offrire una visione dettagliata e informativa sulle dinamiche, tendenze e sfide che caratterizzano il settore degli affitti in Italia.

Lo scenario di domanda e offerta nel mercato della locazione
In Italia, il 57% delle abitazioni è di proprietà e utilizzato come prima abitazione, le case destinate alla locazione sono circa il 10% dello stock immobiliare disponibile, mentre un altro 11% è a disposizione, ovvero non è né locato né utilizzato come prima abitazione.
Questo comporta una sostanziale scarsità di offerta, che unita all’aumento generale dei prezzi degli ultimi due anni circa, ha determinato un aumento dei canoni di locazione (+2,1% nel 2023).
Far coincidere domanda e offerta nel mercato della locazione è una sfida complessa, poiché si basa sull’asimmetria informativa tra locatore e locatario, sia relativamente all’affidabilità economica di quest’ultimo, sia ad aspetti di carattere più socioculturali e di approccio alla buona gestione dell’immobile preso in locazione.
Arriva al 30% la quota dei proprietari che si dichiarano non disposti a concedere in locazione le proprie abitazioni, con una maggiore concentrazione tra coloro che possiedono un’unica abitazione oltre quella di residenza/vacanza (questa quota scende al 15% per chi dichiara invece di possedere tre o più abitazioni oltre quella di residenza).
Escludendo dal campione chi non ha mai concesso in locazione immobili di proprietà, vi è poi un’ulteriore quota di rispondenti (circa il 10%) che dichiara di aver affittato in passato una o più abitazioni di proprietà ma di non averne più intenzione.
Fra questi quasi il 40% ha avuto esperienze negative (sfratti, ingiunzioni di pagamento, mancati pagamenti …) che li ha fatti desistere.
Ciononostante, attualmente la metà dei proprietari di immobili “extra” (oltre a quello di residenza o vacanza) ha in locazione almeno un’abitazione, e un ulteriore 30% si dice pronto a concederla in locazione nel futuro prossimo.

Affidabilità economica dell’inquilino
Stabilità contrattuale o tipologia di lavoro in generale e assenza di pendenze di pagamento sono le caratteristiche considerate più importanti dai locatori.
La morosità e i ritardi nel pagamento dell’affitto sono infatti problemi diffusi, con quasi un terzo dei locatori che dichiara di aver subìto fenomeni di morosità (concentrati soprattutto fra le due e le quattro mensilità) e il 13% degli affittuari che dichiara di aver saltato almeno un pagamento.
La stessa dinamica si registra anche rispetto a ritardi nel pagamento dell’affitto: il 27,5% degli affittuari ha dichiarato di aver pagato l’affitto in ritardo almeno una volta nell’ultimo anno, mentre dal lato dei locatori la quota di ritardi riscontrati sale al 38%.
La morosità dei locatari è principalmente causata dall’emergere di spese impreviste (nel 40% dei casi), specialmente tra liberi professionisti, imprenditori, lavoratori autonomi e artigiani che scontano una discontinuità nelle entrate. In seconda battuta, in un caso su tre la morosità è dovuta ad una temporanea perdita di lavoro o a difficoltà legate al reddito, incidenza che si alza sensibilmente in presenza di redditi bassi o nulli (operai e casalinghe/i).
Nonostante le difficoltà, circa il 50% dei locatori preferisce attendere prima di intraprendere azioni legali per la morosità, facendo emergere il profilo di un “proprietario tollerante”. La percentuale di chi decide di procedere per vie legali aumenta però con il numero di abitazioni possedute.

Sfide e innovazioni nel mercato degli affitti
Per ridurre le attuali criticità nel mercato degli affitti, l’asimmetria informativa tra locatori e locatari rappresenta una sfida significativa.
Per affrontare questa disparità, CRIF ha introdotto il servizio “Affittabile”, che permette all’inquilino di qualificarsi di fronte al proprietario di casa attraverso un documento che da un lato attesta il livello di affidabilità del soggetto nel rispettare gli impegni di pagamento, dall’altro identifica il canone medio mensile sostenibile.
L’interesse per questo servizio è elevato sia tra i locatori (80%), siae tra i locatari (41%), indicando una crescente consapevolezza dell’importanza della trasparenza e della fiducia nel mercato della locazione.
A fronte di un certificato di affidabilità economica, i locatori si dividono fra chi sarebbe disposto a prevedere un canone di affitto più congruo alle disponibilità economiche dell’affittuario, e chi invece non intende prevedere comunque nessun vantaggio in particolare. Fra chi possiede due case, però, è più elevata la quota di locatori disposti ad affittare case che oggi non concede in locazione, mentre i multiproprietari (con tre o più abitazioni), a fronte di un certificato come quello di “Affittabile”, sarebbero più propensi a richiedere depositi cauzionali inferiori.
Relativamente invece agli affittuari, l’interesse per “Affittabile” risulta più elevato tra le famiglie monogenitoriali o con figli conviventi, fra coloro che hanno utilizzato il canale delle agenzie immobiliari e fra chi ha dedicato più tempo nella ricerca di un’abitazione in locazione. La propensione a considerare il servizio è maggiore anche tra coloro che lamentano difficoltà nella ricerca di un’abitazione in locazione e fra chi si è scontrato con eccessive richieste di garanzie da parte dei locatori. A fronte di una certificazione di questo tipo, gli affittuari auspicherebbero canoni di affitto maggiormente in linea con le proprie disponibilità finanziarie e depositi cauzionali inferiori.

L’analisi di Nomisma, Crif e Confabitare
“L’adozione di strumenti innovativi come Affittabile può contribuire a migliorare la fiducia e la stabilità nel mercato degli affitti, garantendo un ambiente più equo e trasparente per tutti i partecipanti”, commenta Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF. Precisa: “Come già avviene in altri Paesi, va sottolineata l’importanza per gli affittuari di poter fare affidamento su un sistema che riconosca e certifichi la loro affidabilità economica e la sostenibilità degli impegni di spesa, aiutando ad influenzare positivamente i locatori e il mercato della locazione”.
“Confabitare è impegnata a migliorare la situazione abitativa in modo che tutti abbiano accesso a un alloggio sicuro. Nel mercato immobiliare attuale, un documento che mostra in modo oggettivo l’affidabilità di un potenziale conduttore può rappresentare la soluzione per ripristinare la fiducia tra le parti e rilanciare il sistema degli affitti, contribuendo a migliorare l’efficienza e la trasparenza del mercato”, aggiunge Alberto Zanni, Presidente nazionale di Confabitare.
“L’Osservatorio Affitti è impegnato nel monitorare da vicino le dinamiche del mercato della locazione in Italia e nell’esplorare soluzioni mirate che consentano di affrontare concretamente le criticità presenti e rendere il mercato più fluido. Solo attraverso una collaborazione continua tra i diversi attori coinvolti, analisi continue e l’adozione di approcci innovativi possiamo creare un mercato degli affitti più sostenibile e accessibile per tutti”, conclude Luca Dondi dall’Orologio, Amministratore Delegato di Nomisma.